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Niqab a scuola, Valditara: “Ha ragione garante e serve una legge”

Politica
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I titoli di Sky TG24 del 6 febbraio 2025, edizione ore 13
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I titoli di Sky TG24 del 6 febbraio 2025, edizione ore 13
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Il caso della scuola di Monfalcone, dove le studentesse con niqab vengono controllate per verificarne l'identità, ha suscitato la preoccupazione del Garante per l'Infanzia, Marina Terragni, che ha espresso dubbi sulla libertà e sull'integrazione delle ragazze a scuola. Preoccupazioni condivise dal ministro dell’Istruzione che ha proposto l'introduzione di una legge per regolamentare la questione

 

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Il caso della scuola di Monfalcone, in provincia di Gorizia, dove le studentesse con niqab (un tipo di velo che copre il viso lasciando scoperti solo gli occhi) vengono controllate prima del loro ingresso in aula, per verificare la loro identità, si è spostato sul piano politico. Il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, Marina Terragni, si è dichiarata preoccupata riguardo alla libertà delle ragazze che indossano il niqab a scuola "e sulla loro effettiva integrazione nel contesto scolastico e sociale". Posizione condivisa dal ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, che non solo sostiene le sue preoccupazioni, ma va oltre, proponendo l'introduzione di una legge per regolamentare la questione.

Valditara: “Su niqab in aula ha ragione garante e serve una legge”

"La scuola deve essere un luogo di vera integrazione, di relazioni umane solide e trasparenti, di valorizzazione della dignità della persona, un luogo in cui ragazze e ragazzi siano liberi di crescere armoniosamente. Non si deve caricare la scuola di responsabilità che non le competono. Senza una legge che riveda la normativa vigente non si può chiedere a dirigenti scolastici e docenti più di quanto ha fatto la preside della scuola di Monfalcone", ha riferito il ministro Valditara, difendendo l'operato della dirigente scolastica. Per la Lega "il velo a scuola non è integrazione ma sottomissione". Il partito ha già presentato una proposta di legge, a prima firma Lezzi, con cui si vieta l'utilizzo del niqab nei luoghi pubblici e ne chiede la calendarizzazione urgente.

Calenda: ”No all’uso del niqab a scuola”

Sulla stessa linea di pensiero il leader di Azione, Carlo Calenda. ”È inaccettabile che in Italia venga consentito l'uso del niqab a scuola. Oltre ad essere uno strumento di oppressione delle donne è contrario alla normativa italiana sulla riconoscibilità della persona nei luoghi pubblici. Integrazione e tolleranza verso pratiche mortificanti e violazione delle norme sono cose molto diverse". 

Le voci dei sindacati

Il presidente del sindacato Anief Marcello Pacifico ha fatto notare che "esiste un codice di comportamento per la scuola secondaria che andrebbe seguito al di là dei credo e dei costumi per una scuola che deve essere laica e rispettare non soltanto i costumi ma la parità di genere, vera grande sfida che ancora dobbiamo vincere nella nostra società". Per il coordinatore della Gilda degli insegnanti, Vito Carlo Castellana, "la scuola educa alla libertà di pensiero, all'autonomia e all'integrazione. La cultura e le tradizioni ne devono tenere conto e devono sempre essere rispettosi dei diritti dei minori e della loro libertà".

 

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